Lecce tra agricoltura, industria e cucina
La città rappresenta uno dei maggiori centri agricoli e industriali di tutto il Salento
Lecce, situata nell’estremo lembo dello stivale tra il meraviglioso scenario dell’Adriatico e del mar Ionio, in un clima tipicamente mediterraneo, con estati calde che raggiungono temperature medie oltre i 25°.
Capoluogo del Salento, conta circa 100.000 abitanti.
Considerata una vera e propria città d’arte, che custodisce il patrimonio storico artistico di diverse popolazioni e culture, dai romani ai normanni, dai bizantini agli aragonesi, dal periodo rinascimentale al barocco e neo classico.
Il primo insediamento si fa risalire all’abitato romano sorto intorno al III secolo a.C. .
Segui poi la dinastia normanna, sveva, angioina, aragonese per poi giungere al dominio spagnolo durante il quale il centro storico raggiunse il suo massimo splendore.
Per una visita alla città si segnala il notevole interesse artistico il centro storico dove rimarrete incantati dall’effetto visivo della “Pietra Leccese”, una pietra dorata utilizzata per la costruzione dell’antico centro abitato.
Nella piazza principale della città vi è “Piazza S. Oronzo”, dominata dal famoso obelisco del Santo.
Degna di visita anche la “Chiesa di Santa Croce” e l’ “Anfiteatro Romano” del II secolo e nei pressi della piazza è ubicata anche la “Villa Comunale” con i suoi incantevoli giardini.
Da non dimenticare la maestosa “Piazza del Duomo”, circondata da notevoli palazzi barocchi e sede della chiesa simbolo della città il “Duomo”.
Per quanto riguarda la gastronomia l’elemento costante nelle specialità culinarie locali sono le “verdure”.
Tra i piatti tipici segnaliamo il “cappello del gendarme”, ossia una sfoglia ripiena di zucca e melanzane fritte, scaloppine di vitello, uova sode, scamorza e mozzarella; i “ciceri e tria”, sono tagliatelle condite con un soffritto di olio e cipolla; il “pure di fave” accompagnato con verdure cotte; altro piatto classico è la “melanzanata di Lecce”.
Anche il pesce occupa un posto importante: domina il pesce azzurro, ma si consumano molte varietà di molluschi e crostacei.
Fra le ricette ricordiamo: “lu purpu alla pignata” cucinato in umido, la “scapece”, tipica di Gallipoli, che permette le conservazione del pesce, chiamato “pupiddi”, per un lungo periodo.
Diffuso è anche il “baccala” che viene consumato nel periodo invernale.
I pochi piatti a base di carne, classici sono i pezzetti di “carne di cavallo”; i “turcineddi” involtini ricavati dalle interiora dell’agnello.
Una pietanza divenuta ormai rarissima è il “sanguinaccio” fatto con sangue suino mescolato con cervello di maiale e cotto nel budello.
Regina dei dolci è la “pasta mandorla” che viene modellata in vari modi, come la “cotognata” con marmellata di mele cotogne, oppure i “purcedduzzi” fatti con pasta croccante e fritta, la “zeppole”, i “mustaccioli” biscotti a base di mandorle – cacao e cannella, e da ultimo c’è il “pasticciotto” a base di pasta frolla e crema pasticcera.
I vini D.O.C. Della provincia sono: l’ “Alezio” rosso e rosato, il “Copertino” rosso e rosato, il “Matino” rosato e il “Salice Salentino” rosso, rosato e bianco.